Il poker e la sostenibilità sembrano due mondi molto distanti, ma a volte può capitare che si incontrino.

Partiamo dal principio, perché quello che leggeremo può sembrare un controsenso. Cosa c’entra infatti il poker con la sostenibilità? Vediamolo insieme, ma prendiamola larga.

Il poker è forse il più famoso gioco di carte al mondo, e può essere classificato come gioco sportivo o gioco d’azzardo. Ciò che probabilmente lo ha resto così popolare, rispetto ad altri giochi, è la forte componente umana nel determinare il risultato: l’abilità del giocatore è fondamentale. La fortuna può aiutare in una mano, ma nell’arco di una sessione a fare la differenza saranno l’abilità di calcolo e la sensibilità personale, l’interazione con gli altri giocatori e la capacità di autocontrollo.

Un altro fattore che contraddistingue il poker dalla maggior parte dei giochi di carte, è che non può essere separato dalla parte economica: giocare senza puntate, senza soldi, non ha senso. E proprio a questo punto il gioco del poker si inserisce nel nostro discorso riguardo alla sostenibilità. Vediamo perché.

Le organizzazioni che sostengono e consentono di giocare a poker, di solito, sono affiliate a programmi statali molto rigidi che ne regolano il funzionamento, e promuovono anche per questo motivo campagne di gioco responsabile incentrato sul divertimento, traducendo così il modello di gioco in un impegno di sostenibilità nei confronti dei clienti e della comunità.

In questo senso è facile veder nascere delle partnership tra le aziende che si occupano di gioco e per esempio fondazioni di innovazione e sostegno nel campo del sociale.

La politica di tali aziende si indirizza sulla sostenibilità e sull’attenzione a tutti gli interlocutori, probabilmente proprio per la delicatezza del settore e per la pericolosità dell’attività stessa: in altre parole, è fortemente sentita una vera e propria responsabilità sociale per bilanciare tutti gli interessi e le aspettative dei soggetti coinvolti.

Lo sviluppo del business passa necessariamente così attraverso il tema della sostenibilità, integrandosi ad esso e traducendosi in un approccio responsabile al mercato, nei confronti degli utenti e della comunità in generale.

Non è un caso che la più grande azienda operante in Italia per quanto riguarda il gioco d’azzardo (la Sisal), sia nata da un’idea con finalità sociali: tre giornalisti, a metà degli anni ’40, inventarono il Totocalcio per contribuire alla ricostruzione degli stadi dopo la guerra.

Sempre rimanendo in tema, questa azienda ha sviluppato un programma per promuovere un modello di gioco sicuro, vietato ai minori, e che punta a prevenire problematiche proprio legate al gioco, coinvolgendo tutta la rete commerciale, le istituzioni, gli operatori nel settore del sociale.

Allo stesso modo, il gioco del poker può supportare la sostenibilità e campagne di intervento sociale, sia promuovendo il gioco come divertimento, sia, e soprattutto, devolvendo parte dei proventi in progetti di impegno sociale, che non riguardino soltanto i problemi connessi al gioco d’azzardo, ma tutto ciò che concerne lo sviluppo sostenibile della comunità.